venerdì 9 aprile 2021

perchè usare i colori acrilici ?

 perchè usare i colori acrilici ?


I colori acrilici sono comodi da utilizzare perchè sono simili alla tempera. Però rispetto alla tempera sono più luminosi e brillanti. Asciugano molto presto quindi se abbiamo bisogno di sfumature non sono molto adatti.

Ma sono adatti a disegnare fumetti, un'idea furba è utilizzarli nei collage una volta asciutti il materiale posto sopra rimane attaccato, sono adatti ai murales perchè difficilmente vengono attaccati dagli agenti atmosferici, non sono soggetti a screpolature.

Si possono acquistare in barattoli o tubetti se volete iniziare a colorare con gli acrilici potete comprare i colori primari e il bianco e nero anche se i colori non vari e belli.

I pennelli sono gli stessi della pittura a olio io utilizzo una tavolozza di plastica senza incavi perchè posso pulirla più facilmente  visto che i colori si asciugano presto quindi sarebbe utile pulirla spesso durate l'uso anche i pennelli vanno puliti subito dopo l'utilizzo .

i supporti sono carta. tela, legno, cartone e plastica, spesso gli acrilici si utilizzano nel decoupage con stencil spesso in questo caso si utilizzano spugne al posto dei pennelli.

Con l'aerografo si utilizzano preferibilmente gli acrilici per evitare di rovinare le guarnizioni, si ottengono ottimi risultati

 


sabato 3 aprile 2021

disegno a matita di yoda

 



materiale 

matite di diversa durezza 
foglio da disegno 
gomma elettrica 
gomma 
sfumino 

prima di tutto fare un disegno abbastanza preciso poi con la matita dura sottolineate le ombre più cure quindi procedete sottolineando luci e ombre.

A questo punto quando avrete ben delineato le ombre e le luci potete sfumare con lo sfumino quando sarete soddisfatti del risultato il vostro disegno è pronto.









domenica 21 marzo 2021

Filippo Brunelleschi

 Filippo Brunelleschi  


Filippo Brunelleschi  ( Firenze 1377- 1446) aveva appena 24 anni quando partecipò al  concorso  bandito nel 1401 per la seconda porta bronzea del Battistero di Firenze.

Eppure già da un paio di anno aveva iniziato a lavorare autonomamente al di fuori cioè di ogni studio di bottega  creando due busti di Profeti e due Padri della chiesa  in argento per l'altare di sant'Jacopo nella Cattedrale di Pistoia. Sono opere che  pur nella fluida continuità della linea di origine gotica, mostrano un piglio sicuro negli atteggiamenti e nei volti e indicano la volontà di cercare una nuova via e l'insofferenza  verso gli schemi prestabiliti e obbligati della cornice.

In questi  primi anni della sua attività artistica, il Brunelleschi  sembra dunque dedicarsi particolarmente all'oreficeria. Successivamente, non sappiamo  esattamente quando, scolpisce in legno il Crocifisso di Santa Maria Novella, nel quale, superati gli squilibri e le irruenze delle prime opere, raggiunge una composta serenità, un signorile distacco dalle contingenze. Vi è  un luminoso distinguersi delle forme un'armonica ricerca delle proporzioni ( che troverà poi il più ampio  sviluppo nelle successive opere di architettura ) e quindi pur nella naturalistica resa degli elementi anatomici il superamento del dato reale.

Fra il 1401 e il 1418-19 quando pone mano alle sue memorabili imprese architettoniche, passano  molti anni di silenzio.

Sono anni che, secondo  i biografi  avrebbe trascorso per lo più a Roma, insieme a Donatello, studiando le opere antiche, misurandole, analizzandole. La tesi è accettabile perché esiste nei documenti fiorentini che lo riguardano un periodo vuoto fra il 1406 e il 1416.

Sono anni di studio , anni nei quali si viene formando la sua personalità, si  viene delineando la sua concezione dello spazio, si vengono formulando le risposte ai problemi dei rapporti tra l'uomo e il mondo.

Sono anni in cui approfondisce lo studio dell'ottica medievale  ed elabora la nuova teoria sulla prospettiva lineare, come mezzo per dominare razionalmente l'ambiente che ci circonda.

Lo studio delle architetture romane non significa una ricerca imitativa, ma la necessità di capire noi stessi attraverso l'analisi  di ciò che  i nostri padri hanno fatto. Si pone qui il grande problema del rapporto costante fra presente e passato. Brunelleschi  impara, dunque  dall'antico non certo nel senso tradizionale di instaurare una rinascita dell'arte romana , ciò  che sarebbe antistorico e impossibile  ma nel senso di capire la grande lezione di equilibrio  di chiarezza di misura umana che ci proviene dal mondo classico.

E' in questo periodo probabilmente che creando il metodo prospettico dipinge le due tavolette di cui ci parla il suo biografo  una veduta di Piazza della Signoria con il Palazzo  Vecchio e la Loggia e una veduta del Battistero preso  dall'interno della porta centrale del Duomo.

giovedì 4 marzo 2021

gattino a matita

 

occorrente 
carta da disegno liscia o ruvida a piacere 
matite di varia durezza 




prima di tutto realizzate un disegno facendo attenzione a tutti i particolari poi con un matita morbida iniziate a fare gli scuri utilizzando sempre più le matite dure per le sfumature più tenui

lunedì 15 febbraio 2021

Jacopo Tintoretto - pittura

Jacopo Tintoretto - pittura 



Jacopo Robusti detto il Tintoretto avrebbe fatto scrivere come sintesi del proprio programma artistico : disegno di Michelangelo e colorito di Tiziano.

Anche se la notizia deve essere accolta con cautela, perché sarebbe riduttivo pensare che la pittura del Tintoretto  consista in un compromesso fra il plasticismo di Michelangelo e il cromatismo di Tiziano. 

Però questa affermazione coglie la sostanza se non dell'arte  certo delle fonti culturali tintorettesche.

Quei due grandi esempi sono indubbiamente fondamentali non tornato nel senso che il Tintoretto studi esclusivamente le loro opere, quanto  perché essi simboleggiano rispettivamente le tendenze del rinascimento tosco-romano ( il disegno ombreggiato) e veneziano  (il colore tonale) considerando l'opinione  comune fra i teorici del '500 secondo i quali si raggiungerebbe la perfezione solo unendo l'uno e l'altro.

Ma se Tintoretto disegna lo fa in modo ben diverso dai toscani. La usa linea non definisce la figura  secondo un codice intellettuale che la idealizza neo platonicamente. E' una linea dinamica che fa balzare la figura  drammaticamente in maniera sempre più innaturale  e visionaria via via che avanzano gli anni trasformandosi  in linea-luce. E se inizialmente usa il caldo ed equilibrato colore tonale gradualmente lo illividisce e lo scurisce facendolo percorre da bagliori improvvisi di una luce  che ha funzione non razionale ma espressiva.

Partendo dal ceppo comune della linea e del colore  è la luce che diventa perciò la vera protagonista della sua pittura.

Un'altra caratteristica  di Tintoretto è la foga pittorica. Egli dipinge in breve tempo, instancabilmente, innumerevoli tele, cerca di procurarsi il lavoro con tutti i mezzi, talvolta anche poco ortodossi, creandosi anche inimicizie, e giunge perfino  ad offrire gratuitamente, dietro il solo rimborso delle spese per tele e colori, la sua opera.

Non è superficialità ma è piuttosto  l'urgenza di rappresentare il dramma umano, l'impossibilità di soffermarsi sul dettaglio per rendere l'immediatezza dell'idea per esprimere il turbinio di sentimenti che si affollano nell'animo.

 Non si sa molto sugli inizi del Tintoretto. Le fonti parlano di un breve alunnato presso Tiziano che lo avrebbe però quasi subito cacciato dalla sua scuola, non forse per gelosia  quanto per divergenza artistica o caratteriale, dato lo spirito ribelle di Tintoretto.

Dal 1547 è la cena di San Marcuola. Da Tiziano deriva il tonalismo e dalla tradizione fiorentina l'impostazione prospettica centrale. E' nuovo il significato dell'uno e dell'altro elemento perché il rapporto cromatico è dominato dalla luce riflessa dalla tovaglia bianca che illumina dal basso e dall'interno i commensali e perchè dal punto di vista rialzato fa sì che il pavimento sembra incunearsi in avanti, togliendo stabilità ai partecipanti, seduti in maniera precaria su sgabelli disordinatamente accostati o disgiunti, così da determinare un senso di insicurezza e di ansia.

Dell' anno successivo  è il capolavoro  La liberazione di uno schiavo che indica con chiarezza la posizione del Tintoretto nell'ambito della pittura veneziana intorno alla metà del secolo.

IL fatto si svolge in primo  piano, in uno spazio ristretto fra due edifici in prospettiva convergente  collegati in alto da un pergolato

Qui si affollano gli astanti, ai quali viene impressa una forza centrifuga dal movimento avvolgetne dei protagonisti porti al centro: lo schiavo nudo in terra visto di scorcio;

lunedì 18 gennaio 2021

storia dell'arte - il rinascimento

 storia dell'arte - il rinascimento 

rinascimento

molti termini con i quali si indicano i caratteri distintivi di un'epoca sono (romantico, gotico, barocco ecc.) sono stati decisi a posteriori  spesso anche con una intenzione dispregiativa.

il termine rinascita o rinascimento è stato utilizzato  fra i primi da Vasari a metà del XVI secolo per indicare che l'età di cui anch'egli faceva parte avrebbe fatto rinascere l'arte e la cultura classiche opponendosi al periodo tra se stesso e l'antichità.

Secondo la concezione comune nel XV e XVI secolo, l'arte è stata nell'antichità ed è tornata ad essere imitatrice della natura. E' un'affermazione semplicissima perchè  già abbiamo visto quanto sia complesso nell'età classica il rapporto con la realtà e vedremo come anche nel rinascimento si tenda a capire il reale piuttosto cha riprodurlo meccanicamente.

Il rinascimento  è una ripresa dell'antichità classica, non è vero. In quanto sarebbe solo un'imitazione. L'arte è espressione di un determinato periodo storico, con molteplici  motivi che lo hanno formato e che sono irripetibili; essa stessa perciò e irripetibile.

Nè è possibile  d'altra parte supporre di potersi riallacciare a un'età così lontana come quella classica  ignorando gli immediati predecessori  ognuno di noi è quello che è perchè nasce e si forma in un certo ambiente e in un certo momento storico.

Il rinascimento  è conseguenza del tanto disprezzato medioevo, tutte le sue idee sono state preparate nei secoli precedenti con i quali non esiste alcuna frattura.

Tuttavia è cosa diversa  perchè diversa è l'epoca e perchè diversa è la situazione culturale.

Per comprendere in che cosa consista è forse opportuno vedere prima come sia stato giudicato discutere ciò che ne è stato detto  discernendo quello che oggi ci appare errato da quello che ci sembra giusto.

Con un luogo comune si suole ripetere che attraverso lo studio dell'antico il rinascimento giunge alla scoperta dell'uomo e della prospettiva.

E' una frase fatta e, come tale, contiene qualcosa di vero e qualcosa di falso. E' sbagliato affermare  che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo basti pensare al valore che dà al suo  lavoro nell'età dei comuni

Però nel rinascimento  l'uomo è considerato copula mundi, punto d'incontro centro del mondo perchè non può conoscere ciò che lo circonda se non attraverso  se stesso attraverso la propria ragione. Per capire l'universo, l'infinito  egli non ha che la sua ragione finita. Ma questa ragione è stata creata da Dio ha creato  l'universo  mediante leggi matematiche eterne e immutabili , è mediante la matematica che è la logica che l'uomo può risalire al suo creatore e, a tempo stesso, conoscere il mondo capirlo esserne il centro.

Non più dominato dall'ignoto non più preda degli istinti naturali come un animale,  acquisita  coscienza di sè e della propria razionalità  in quanto esser pensante egli diviene unico responsabile delle proprie  azione, sui faber, autore di se stesso :" o suprema mirabile felicità dell'uomo  al quale è concesso  di ottenere ciò che desidera, di essere ciò che vuole esclama Pico della Mirandola(1463-1494).

Come e sbagliato  affermare che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo, così  è sbagliato  affermare che prima del rinascimento si ignori al prospettiva.

E tuttavia è vero che la visione prospettica è fondamentale nel rinascimento e che la prospettiva  è considerata in maniera nuova. Tutti i messaggi della realtà  sono tramessi alla ragione solo attraverso gli occhi essa può  dai particolari che sono intorno a noi, risalire alle grandi leggi che regolano  l'universo . Di qui  l'importanza della prospettiva che ci permette di vedere gli oggetti nelle tre dimensioni e di misurarne le distanze reciproche ci permette di capirli nella loro esistenza e di stabilire dei rapporti esatti. Occorre però  precisare quale prospettiva fra le tante possibili; la prospettiva rinascimentale infatti è ben diversa da quella medievale ; quella ideologica ossia tende a mostrare non la realità ma attraverso l'apparenza di essa, le idee. Quella rinascimentale è invece lo strumento che ci permette  di comprendere la realtà  sottoponendola a una legge razionale e universale.

IL rinascimento  è inizialmente fiorentino. Solo dopo qualche decennio passerà a tutta Italia durerà è di quasi due secoli  il XV e il XVI.

domenica 3 gennaio 2021

come dipingere - un quadro da zero

 come dipingere - un quadro da zero

come dipingere


prima di tutto bisogna decidere che tecnica scegliere tra acquarello olio acrilico ecc. di conseguenza bisogna preparare il supporto e il tipo di risultato che vogliamo raggiungere uno schizzo un disegno una quadro a olio ricco di particolari 

Se decidiamo di scegliere un olio su tela esistono delle tele già preparate su telaio possono essere a grana fine o media  ricoperto con olio cotto, biacca o gesso.

Prima di tutto bisogna quindi stendere un imprimitura per ogni tipo di pittura olio tempera acrilico poi si fa un abbozzo del disegno scegliendo il soggetto che può essere copiato dalla realtà che vediamo o per comodità da una fotografia.

Per riprodurre il disegno possiamo scegliere una tecnica di riproduzione : realistica, caricaturista e per riprodurre un abbozzo servono una matita un righello una gomma.

Per comodità squadriamo la foto che abbiamo davanti e la nostra tela quindi  con il righello riportiamo i particolare del primo riquadro in alto così da riprodurre in proporzione il nostro disegno, oppure si possono riprodurre anche quadretti più piccoli sia sulla foto che sulla tela così da semplificare il lavoro concentriamoci su ogni quadratino e riportiamo il tutto sulla nostra tela.

Per prima cosa possiamo prendere un colore scuro e definire i chiari scuri facciamo asciugare almeno una giornata poi utilizziamo i colori base mettendo in evidenza le parti chiare e scure

Questa sarà la prima mano i colori ad olio vanno diluiti con  l'olio di lino cotto e lasciamo asciugare per almeno 24 ore 

verrà data la seconda mano con gli stessi colori con eventuali correzioni continuiamo così con le altre mano aggiustando i vari particolari  aggiungendo all'olio di lino cotto sempre un poco di più di trementina.

Avremo finito quando saremo soddisfatti del risultato