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martedì 9 novembre 2021

arte - il gotico internazionale

 arte - il gotico internazionale 


Questo termine indica la produzione del gotico tra il 1370 e il 1450 caratterizzato da una universalità con elementi comuni in tutta Europa che però includono anche particolarità in vari paesi  non avendo una radice unica ma è una somma di più esperienze con un'evocazione del mondo favoloso, un tipo di arte colta dove la peculiarità è l'estetica.

Una forma di arte medievale laica non legata a temi religiosi; in architettura si enfatizzano le volte a crociera con archi rampanti e costoloni. 

Nuove cattedrali francesi, inglesi e tedesche  con intrighi di costoloni, archi rampanti, pinnacoli.

In Francia si utilizzano trafori decorativi con cuspidi a punta, invece in Inghilterra per esempio la cattedrale di Westminster la struttura  con ripetizione di pannelli rettangolari e l'utilizzo per la prima volta le volte a ventaglio

il gotico è ricco di decorazioni detto fiorito, tardo e cortese tipico delle corti che avevano come fini il divertimento colto e il gusto del bello e dello stravagante 

In Italia si vede soprattutto nella pittura che ritrae il mondo cavalleresco incantato (affresco, miniatura, arazzi)  

In particolare Milano con il duomo iniziato nel 1386, l'architetto Giovannino de' Grassi ha uno stile elegante e fiabesco  (Taccuino dei disegno e Offiziolo Visconti).

Anche a Verona con Stefano da Verona nella sua tavola la Madonna del Roseto l'atmosfera  è trasognata e irreale, Antonio Pisano detto Pisanello medaglista aveva un tono fiabesco raffinato e prezioso con perfezione formale attraverso lo studio dei numerosissimi disegni fino ad un naturalismo  toscano.


lunedì 18 gennaio 2021

storia dell'arte - il rinascimento

 storia dell'arte - il rinascimento 

rinascimento

molti termini con i quali si indicano i caratteri distintivi di un'epoca sono (romantico, gotico, barocco ecc.) sono stati decisi a posteriori  spesso anche con una intenzione dispregiativa.

il termine rinascita o rinascimento è stato utilizzato  fra i primi da Vasari a metà del XVI secolo per indicare che l'età di cui anch'egli faceva parte avrebbe fatto rinascere l'arte e la cultura classiche opponendosi al periodo tra se stesso e l'antichità.

Secondo la concezione comune nel XV e XVI secolo, l'arte è stata nell'antichità ed è tornata ad essere imitatrice della natura. E' un'affermazione semplicissima perchè  già abbiamo visto quanto sia complesso nell'età classica il rapporto con la realtà e vedremo come anche nel rinascimento si tenda a capire il reale piuttosto cha riprodurlo meccanicamente.

Il rinascimento  è una ripresa dell'antichità classica, non è vero. In quanto sarebbe solo un'imitazione. L'arte è espressione di un determinato periodo storico, con molteplici  motivi che lo hanno formato e che sono irripetibili; essa stessa perciò e irripetibile.

Nè è possibile  d'altra parte supporre di potersi riallacciare a un'età così lontana come quella classica  ignorando gli immediati predecessori  ognuno di noi è quello che è perchè nasce e si forma in un certo ambiente e in un certo momento storico.

Il rinascimento  è conseguenza del tanto disprezzato medioevo, tutte le sue idee sono state preparate nei secoli precedenti con i quali non esiste alcuna frattura.

Tuttavia è cosa diversa  perchè diversa è l'epoca e perchè diversa è la situazione culturale.

Per comprendere in che cosa consista è forse opportuno vedere prima come sia stato giudicato discutere ciò che ne è stato detto  discernendo quello che oggi ci appare errato da quello che ci sembra giusto.

Con un luogo comune si suole ripetere che attraverso lo studio dell'antico il rinascimento giunge alla scoperta dell'uomo e della prospettiva.

E' una frase fatta e, come tale, contiene qualcosa di vero e qualcosa di falso. E' sbagliato affermare  che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo basti pensare al valore che dà al suo  lavoro nell'età dei comuni

Però nel rinascimento  l'uomo è considerato copula mundi, punto d'incontro centro del mondo perchè non può conoscere ciò che lo circonda se non attraverso  se stesso attraverso la propria ragione. Per capire l'universo, l'infinito  egli non ha che la sua ragione finita. Ma questa ragione è stata creata da Dio ha creato  l'universo  mediante leggi matematiche eterne e immutabili , è mediante la matematica che è la logica che l'uomo può risalire al suo creatore e, a tempo stesso, conoscere il mondo capirlo esserne il centro.

Non più dominato dall'ignoto non più preda degli istinti naturali come un animale,  acquisita  coscienza di sè e della propria razionalità  in quanto esser pensante egli diviene unico responsabile delle proprie  azione, sui faber, autore di se stesso :" o suprema mirabile felicità dell'uomo  al quale è concesso  di ottenere ciò che desidera, di essere ciò che vuole esclama Pico della Mirandola(1463-1494).

Come e sbagliato  affermare che durante il medioevo si sia ignorato l'uomo, così  è sbagliato  affermare che prima del rinascimento si ignori al prospettiva.

E tuttavia è vero che la visione prospettica è fondamentale nel rinascimento e che la prospettiva  è considerata in maniera nuova. Tutti i messaggi della realtà  sono tramessi alla ragione solo attraverso gli occhi essa può  dai particolari che sono intorno a noi, risalire alle grandi leggi che regolano  l'universo . Di qui  l'importanza della prospettiva che ci permette di vedere gli oggetti nelle tre dimensioni e di misurarne le distanze reciproche ci permette di capirli nella loro esistenza e di stabilire dei rapporti esatti. Occorre però  precisare quale prospettiva fra le tante possibili; la prospettiva rinascimentale infatti è ben diversa da quella medievale ; quella ideologica ossia tende a mostrare non la realità ma attraverso l'apparenza di essa, le idee. Quella rinascimentale è invece lo strumento che ci permette  di comprendere la realtà  sottoponendola a una legge razionale e universale.

IL rinascimento  è inizialmente fiorentino. Solo dopo qualche decennio passerà a tutta Italia durerà è di quasi due secoli  il XV e il XVI.