pittura a olio - storia
Questa tecnica ha rivoluzionato la pittura con la sua comparsa, si pensa che Hubert e Jan Van Eyck due pittori fiamminghi abbiano dato vita a questa pittura che in un primo tempo dipingevano su tavole di legno.
La pittura a olio fu accolto subito in Italia soprattutto a Venezia dove, grazie alle condizioni ambientali che non permettevano di conservare bene gli affreschi infatti c'era troppa umidità. l'olio migliorò notevolmente la situazione visto che l'olio permetteva di eseguire grandi dipinti su tela, infatti proprio a Venezia fu introdotto l'uso della tela costituita da cotone o lino i supporti venivano pennellati con una soluzione di colla e zucchero il giorno dopo passavano uno strato di gesso e colla in vari sensi. Spesso la tela bianca dava fastidio ai pittori così si passava prima una tinta bruna per renderla neutra . I dipinti potevano essere eseguiti prima in studio quando venivano commissionati.
Antonello da Messina fu il primo ad adottare tale tecnica prima a Napoli poi a Venezia. L'olio si sviluppo dalla metà del XVI secolo e per più di quattrocento anni resta quella più utilizzata. Il pigmento è costituito da un pigmento in polvere con oli di semi di lino, di noce o di papavero, con l'aggiunta di essenza di trementina per dare trasparenza ai colori .
Nella Gioconda si è preparato un colore blu in alto e rosso in basso e di terra d'ombra per i visi. Leonardo partiva dalle luci medie verso i toni più scuri e più chiari le pennellate non si vedono.
Nelle opere di Tiziano si vedono invece i tocchi di colore finendo l'opera anche utilizzando le dita.
Rubens dipingeva con ombre trasparenti e luci più dense l'abbozzo si supporti poco assorbenti bianchi grigi o rosa
Nel settecento gli impasti erano magri con oli essenziali che diluivano il colore in modo che quando asciugavano erano lucenti.
IN seguico
Solo nella seconda metà dell'ottocento viene messo in tubetti simili a quelli moderni.
Gli impressionisti usano l'olio perché permette tanta libertà di dipingere