venerdì 30 aprile 2021

storia dell'acquerello

 storia dell'acquerello 


l'acquerello è una tecnica che utilizza pigmenti colorati che richiede sicurezza, la scelta del materiale è molto importante al carta dovrebbe essere di stracci di puro lino  non dovrebbe essere rimasta all'umidità. Può esser liscia o ruvida ma non troppo impermeabile. La carta va montata nell'apposito telaio per non farla raggrinzire. Per preservare l'acquerello bisogna fissarlo ma diventerà un pochino giallo.

l'acquarello è piuttosto fragile non deve essere esposto ai raggi diretti del sole  e teme l'umidità

Per facilitare quadri di grosse dimensioni si usa aggiungere in acqua una piccola dose di glicerina, molto utilizzato l'acquerello a base di sarcolla una gomma-resina che conferisce ricchezza e intensità di tono 

Anche se cambiato nel tempo l'acquerello ha una storia antica. Veniva utilizzato dagli egizi, in Cina, dai miniaturisti medievali  usavano dei colori diluiti in acqua più simili al guazzo o qouche 

Durer studiò la tecnica in modo da utilizzarlo come mezzo pittorico ma l'acquerello così come lo intendiamo adesso, è una tecnica di colori diluiti con solamente l'acqua distesi solo con velature che vengono anche ripetute.

Non subito considerato visto la scoperta della tecnica ad olio utilizzato solamente per bozzetti ma nell'800 divenne importante grazie ad artisti come William Turner, John Robert Cozens, Thomas Hearne,  i fratelli Malton, Thomas e James, Edward Dayes, Thomas Girtin, Johan barthold Jongkind

Anche Kandinsky e Kleen utilizzarono questa tecnica

lunedì 19 aprile 2021

pittura a olio - storia

pittura a olio - storia 


Questa tecnica ha rivoluzionato la pittura con la sua comparsa, si pensa che Hubert e Jan Van Eyck  due pittori fiamminghi  abbiano dato vita a questa pittura che in un primo tempo dipingevano su tavole di legno.

La pittura a olio fu accolto subito in Italia soprattutto a Venezia dove, grazie alle condizioni ambientali che non  permettevano  di conservare bene gli affreschi infatti c'era troppa umidità. l'olio migliorò notevolmente la situazione visto che l'olio permetteva di eseguire grandi dipinti su tela, infatti proprio a Venezia fu introdotto l'uso della tela  costituita da cotone o lino i supporti venivano pennellati con una soluzione di colla e zucchero il giorno dopo passavano uno strato di gesso e colla in vari sensi. Spesso la tela bianca dava fastidio ai pittori così si passava prima una tinta bruna per renderla neutra  . I dipinti potevano essere eseguiti prima in studio quando venivano commissionati.

Antonello da Messina fu il primo ad adottare tale tecnica prima a Napoli poi  a Venezia. L'olio si sviluppo dalla metà del XVI secolo e per più di quattrocento anni resta quella più utilizzata. Il pigmento è costituito  da un pigmento in polvere  con oli di semi di lino, di noce o di papavero, con l'aggiunta di essenza di trementina per dare trasparenza ai colori  .

Nella Gioconda si è preparato un colore blu in alto e rosso in basso e di terra d'ombra per i visi. Leonardo partiva dalle luci medie verso i toni più scuri e più chiari le pennellate non si vedono. 

Nelle opere di Tiziano si vedono invece i tocchi di colore finendo l'opera anche utilizzando le dita.

Rubens dipingeva con ombre trasparenti e luci più dense l'abbozzo si supporti poco assorbenti  bianchi grigi o rosa

Nel settecento gli impasti erano magri con oli essenziali che diluivano il colore in modo che quando asciugavano erano lucenti.

IN seguico 

 Solo nella seconda metà dell'ottocento viene messo in tubetti simili a quelli moderni.

Gli impressionisti usano l'olio perché permette tanta libertà di dipingere

venerdì 9 aprile 2021

perchè usare i colori acrilici ?

 perchè usare i colori acrilici ?


I colori acrilici sono comodi da utilizzare perchè sono simili alla tempera. Però rispetto alla tempera sono più luminosi e brillanti. Asciugano molto presto quindi se abbiamo bisogno di sfumature non sono molto adatti.

Ma sono adatti a disegnare fumetti, un'idea furba è utilizzarli nei collage una volta asciutti il materiale posto sopra rimane attaccato, sono adatti ai murales perchè difficilmente vengono attaccati dagli agenti atmosferici, non sono soggetti a screpolature.

Si possono acquistare in barattoli o tubetti se volete iniziare a colorare con gli acrilici potete comprare i colori primari e il bianco e nero anche se i colori non vari e belli.

I pennelli sono gli stessi della pittura a olio io utilizzo una tavolozza di plastica senza incavi perchè posso pulirla più facilmente  visto che i colori si asciugano presto quindi sarebbe utile pulirla spesso durate l'uso anche i pennelli vanno puliti subito dopo l'utilizzo .

i supporti sono carta. tela, legno, cartone e plastica, spesso gli acrilici si utilizzano nel decoupage con stencil spesso in questo caso si utilizzano spugne al posto dei pennelli.

Con l'aerografo si utilizzano preferibilmente gli acrilici per evitare di rovinare le guarnizioni, si ottengono ottimi risultati

 


sabato 3 aprile 2021

disegno a matita di yoda

 



materiale 

matite di diversa durezza 
foglio da disegno 
gomma elettrica 
gomma 
sfumino 

prima di tutto fare un disegno abbastanza preciso poi con la matita dura sottolineate le ombre più cure quindi procedete sottolineando luci e ombre.

A questo punto quando avrete ben delineato le ombre e le luci potete sfumare con lo sfumino quando sarete soddisfatti del risultato il vostro disegno è pronto.









domenica 21 marzo 2021

Filippo Brunelleschi

 Filippo Brunelleschi  


Filippo Brunelleschi  ( Firenze 1377- 1446) aveva appena 24 anni quando partecipò al  concorso  bandito nel 1401 per la seconda porta bronzea del Battistero di Firenze.

Eppure già da un paio di anno aveva iniziato a lavorare autonomamente al di fuori cioè di ogni studio di bottega  creando due busti di Profeti e due Padri della chiesa  in argento per l'altare di sant'Jacopo nella Cattedrale di Pistoia. Sono opere che  pur nella fluida continuità della linea di origine gotica, mostrano un piglio sicuro negli atteggiamenti e nei volti e indicano la volontà di cercare una nuova via e l'insofferenza  verso gli schemi prestabiliti e obbligati della cornice.

In questi  primi anni della sua attività artistica, il Brunelleschi  sembra dunque dedicarsi particolarmente all'oreficeria. Successivamente, non sappiamo  esattamente quando, scolpisce in legno il Crocifisso di Santa Maria Novella, nel quale, superati gli squilibri e le irruenze delle prime opere, raggiunge una composta serenità, un signorile distacco dalle contingenze. Vi è  un luminoso distinguersi delle forme un'armonica ricerca delle proporzioni ( che troverà poi il più ampio  sviluppo nelle successive opere di architettura ) e quindi pur nella naturalistica resa degli elementi anatomici il superamento del dato reale.

Fra il 1401 e il 1418-19 quando pone mano alle sue memorabili imprese architettoniche, passano  molti anni di silenzio.

Sono anni che, secondo  i biografi  avrebbe trascorso per lo più a Roma, insieme a Donatello, studiando le opere antiche, misurandole, analizzandole. La tesi è accettabile perché esiste nei documenti fiorentini che lo riguardano un periodo vuoto fra il 1406 e il 1416.

Sono anni di studio , anni nei quali si viene formando la sua personalità, si  viene delineando la sua concezione dello spazio, si vengono formulando le risposte ai problemi dei rapporti tra l'uomo e il mondo.

Sono anni in cui approfondisce lo studio dell'ottica medievale  ed elabora la nuova teoria sulla prospettiva lineare, come mezzo per dominare razionalmente l'ambiente che ci circonda.

Lo studio delle architetture romane non significa una ricerca imitativa, ma la necessità di capire noi stessi attraverso l'analisi  di ciò che  i nostri padri hanno fatto. Si pone qui il grande problema del rapporto costante fra presente e passato. Brunelleschi  impara, dunque  dall'antico non certo nel senso tradizionale di instaurare una rinascita dell'arte romana , ciò  che sarebbe antistorico e impossibile  ma nel senso di capire la grande lezione di equilibrio  di chiarezza di misura umana che ci proviene dal mondo classico.

E' in questo periodo probabilmente che creando il metodo prospettico dipinge le due tavolette di cui ci parla il suo biografo  una veduta di Piazza della Signoria con il Palazzo  Vecchio e la Loggia e una veduta del Battistero preso  dall'interno della porta centrale del Duomo.

giovedì 4 marzo 2021

gattino a matita

 

occorrente 
carta da disegno liscia o ruvida a piacere 
matite di varia durezza 




prima di tutto realizzate un disegno facendo attenzione a tutti i particolari poi con un matita morbida iniziate a fare gli scuri utilizzando sempre più le matite dure per le sfumature più tenui

lunedì 15 febbraio 2021

Jacopo Tintoretto - pittura

Jacopo Tintoretto - pittura 



Jacopo Robusti detto il Tintoretto avrebbe fatto scrivere come sintesi del proprio programma artistico : disegno di Michelangelo e colorito di Tiziano.

Anche se la notizia deve essere accolta con cautela, perché sarebbe riduttivo pensare che la pittura del Tintoretto  consista in un compromesso fra il plasticismo di Michelangelo e il cromatismo di Tiziano. 

Però questa affermazione coglie la sostanza se non dell'arte  certo delle fonti culturali tintorettesche.

Quei due grandi esempi sono indubbiamente fondamentali non tornato nel senso che il Tintoretto studi esclusivamente le loro opere, quanto  perché essi simboleggiano rispettivamente le tendenze del rinascimento tosco-romano ( il disegno ombreggiato) e veneziano  (il colore tonale) considerando l'opinione  comune fra i teorici del '500 secondo i quali si raggiungerebbe la perfezione solo unendo l'uno e l'altro.

Ma se Tintoretto disegna lo fa in modo ben diverso dai toscani. La usa linea non definisce la figura  secondo un codice intellettuale che la idealizza neo platonicamente. E' una linea dinamica che fa balzare la figura  drammaticamente in maniera sempre più innaturale  e visionaria via via che avanzano gli anni trasformandosi  in linea-luce. E se inizialmente usa il caldo ed equilibrato colore tonale gradualmente lo illividisce e lo scurisce facendolo percorre da bagliori improvvisi di una luce  che ha funzione non razionale ma espressiva.

Partendo dal ceppo comune della linea e del colore  è la luce che diventa perciò la vera protagonista della sua pittura.

Un'altra caratteristica  di Tintoretto è la foga pittorica. Egli dipinge in breve tempo, instancabilmente, innumerevoli tele, cerca di procurarsi il lavoro con tutti i mezzi, talvolta anche poco ortodossi, creandosi anche inimicizie, e giunge perfino  ad offrire gratuitamente, dietro il solo rimborso delle spese per tele e colori, la sua opera.

Non è superficialità ma è piuttosto  l'urgenza di rappresentare il dramma umano, l'impossibilità di soffermarsi sul dettaglio per rendere l'immediatezza dell'idea per esprimere il turbinio di sentimenti che si affollano nell'animo.

 Non si sa molto sugli inizi del Tintoretto. Le fonti parlano di un breve alunnato presso Tiziano che lo avrebbe però quasi subito cacciato dalla sua scuola, non forse per gelosia  quanto per divergenza artistica o caratteriale, dato lo spirito ribelle di Tintoretto.

Dal 1547 è la cena di San Marcuola. Da Tiziano deriva il tonalismo e dalla tradizione fiorentina l'impostazione prospettica centrale. E' nuovo il significato dell'uno e dell'altro elemento perché il rapporto cromatico è dominato dalla luce riflessa dalla tovaglia bianca che illumina dal basso e dall'interno i commensali e perchè dal punto di vista rialzato fa sì che il pavimento sembra incunearsi in avanti, togliendo stabilità ai partecipanti, seduti in maniera precaria su sgabelli disordinatamente accostati o disgiunti, così da determinare un senso di insicurezza e di ansia.

Dell' anno successivo  è il capolavoro  La liberazione di uno schiavo che indica con chiarezza la posizione del Tintoretto nell'ambito della pittura veneziana intorno alla metà del secolo.

IL fatto si svolge in primo  piano, in uno spazio ristretto fra due edifici in prospettiva convergente  collegati in alto da un pergolato

Qui si affollano gli astanti, ai quali viene impressa una forza centrifuga dal movimento avvolgetne dei protagonisti porti al centro: lo schiavo nudo in terra visto di scorcio;